Il panorama dei benefici per le lavoratrici madri si arricchisce con una nuova opportunità: il bonus mamme, un esonero contributivo che si traduce in un vantaggio tangibile già nella busta paga. Recentemente, l’INPS ha delineato le linee guida attraverso le FAQ relative a questo importante incentivo, previsto dall’articolo 1, commi 180 e 181, della Legge di Bilancio 2024.
Ma cos’e’ il “bonus mamme”? Si tratta di un incentivo previsto dalla Legge di Bilancio 2024, specificamente all’articolo 1, commi 180 e 181. Questo beneficio consiste in un esonero dal versamento della quota di contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, a carico delle lavoratrici madri. L’obiettivo principale del bonus è sostenere le donne che sono madri di 3 o più figli, dipendenti a tempo indeterminato (inclusi part-time o con contratto di somministrazione) nei settori pubblico, privato (anche se il datore di lavoro non è imprenditore), agricolo, o delle cooperative di lavoro ai sensi della L. n. 142/2001.
Inoltre, in via sperimentale per il 2024, è stata estesa la possibilità di accedere al bonus anche per le lavoratrici madri di 2 figli, di cui il più piccolo abbia un’età inferiore ai 10 anni. L’esonero contributivo è del 100% della quota di contributi previdenziali, con un limite massimo annuo di 3.000 euro, riparametrato su base mensile.
La durata del beneficio varia in base al numero di figli: per le madri di 3 o più figli, il bonus è valido fino al mese di compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo; per le madri di 2 figli, il beneficio si estende fino al mese di compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo.
È importante sottolineare che il bonus mamme è un esonero contributivo, quindi il vantaggio finanziario sarà visibile direttamente nelle buste paga delle lavoratrici, contribuendo a fornire un supporto economico tangibile per affrontare le sfide legate alla maternità.
A Chi Spetta il Bonus
Il bonus è destinato alle lavoratrici madri che soddisfano specifici requisiti. Possono richiederlo le dipendenti a tempo indeterminato, inclusi coloro con contratti part-time o di somministrazione, appartenenti ai settori pubblico, privato (indipendentemente dall’imprenditore datore di lavoro), agricolo, o delle cooperative di lavoro ai sensi della L. n. 142/2001. Unica esclusione sono i rapporti di lavoro domestico. Importante sottolineare che il beneficio si estende anche alle lavoratrici con figli in adozione o in affido, grazie alla parificazione alla filiazione degli istituti di adozione e affidamento (ex d.lgs n. 151/2001, cd Testo unico della maternità e paternità). In via sperimentale per il 2024, è stata introdotta la possibilità per le madri di due figli, di cui il più piccolo ha meno di 10 anni, di accedere al beneficio.
L'Importo del Bonus
Come menzionato sopra, il bonus mamme prevede un esonero totale dalla contribuzione previdenziale per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, a carico
Durata del Beneficio
Come già detto, la durata del bonus varia in base al numero di figli. In maniera schematica, la suddivisione è la seguente:
- Per le madri di 3 o più figli, il beneficio si estende fino al mese di compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo.
- Per le madri di 2 figli, con il più piccolo di età inferiore ai 10 anni, il bonus è valido fino al compimento del decimo anno di età.
Situazioni Particolari
In caso di un solo figlio minorenne, mentre gli altri sono maggiorenni e non vivono con la madre, il diritto sorge e si cristallizza al momento della nascita del secondo/terzo figlio. Eventuali circostanze come il decesso o la fuoriuscita di uno o più figli dal nucleo familiare non influiscono sul diritto al beneficio.
Procedura di Richiesta
Per usufruire dell’esonero, la lavoratrice deve comunicare la propria volontà al datore di lavoro, indicando il numero di figli e i rispettivi codici fiscali. In caso di comunicazione solo del numero di figli, i codici fiscali dovranno essere successivamente inseriti nell’applicativo Inps, presto disponibile sul portale dell’Istituto.
Erogazione del Beneficio
Essendo un esonero contributivo, il bonus sarà direttamente visibile in busta paga, rappresentando un immediato vantaggio per le lavoratrici madri.
Data di Entrata in Vigore
Il beneficio è operativo dal 1° gennaio 2024 per chi già soddisfa i requisiti a tale data. In alternativa, il diritto scatta dal mese di nascita del secondo/terzo figlio o dal mese di instaurazione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, nel caso la donna sia già madre di due/tre figli, ma non abbia ancora un lavoro dipendente o lo abbia a tempo determinato.
Questo bonus rappresenta un concreto supporto alle mamme lavoratrici, offrendo un sollievo economico e riconoscendo il valore della maternità nel contesto lavorativo.
In un contesto in continua evoluzione, il bonus mamme fino a 3000 euro si configura come un solido sostegno per le lavoratrici madri, riconoscendo il ruolo cruciale che svolgono nella società. Questa opportunità, derivante dalla Legge di Bilancio 2024, dimostra l’impegno delle istituzioni nel favorire la conciliazione tra vita lavorativa e familiare, promuovendo una maggiore equità nell’ambito occupazionale.
Per le mamme di tre o più figli, così come per quelle con due figli di età inferiore ai 10 anni, l’esonero contributivo del 100% rappresenta un significativo sollievo finanziario. L’importo massimo annuo di 3000 euro, ripartito mensilmente, si traduce in una vera e propria iniezione di fiducia, riflettendo il riconoscimento dell’importante ruolo svolto dalle donne nella crescita delle generazioni future.
Siamo consapevoli che ogni situazione è unica e, in alcuni casi, il diritto al beneficio può sorgere in circostanze specifiche, come la nascita di un secondo o terzo figlio o l’instaurazione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. È importante comprendere appieno i requisiti e seguire la procedura corretta per garantire un accesso agevole a questo vantaggio.
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