La riforma del lavoro sportivo, prevista dal Decreto Legislativo del 5 ottobre 2022, rappresenta un fondamentale cambiamento nella disciplina delle attività connesse al mondo dello sport. Questa riforma ha come obiettivo principale l’aggiornamento delle normative relative alle attività secondarie e strumentali delle Società Sportive Dilettantistiche (SSD) e delle Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD). Queste attività comprendono sponsorizzazioni, promozioni pubblicitarie, cessione di diritti, gestione di impianti sportivi e compensi legati alla formazione degli atleti.
La riforma, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 2 novembre 2022, costituisce una revisione completa delle disposizioni legislative che governano gli enti sportivi, sia professionistici che dilettantistici. Inoltre, essa integra le modifiche apportate dal Decreto legislativo del 28 febbraio 2021, n. 36, che ha rappresentato il punto di partenza della riforma del lavoro sportivo in Italia.
Novità Introdotte nel 2023 sulla Riforma del Lavoro Sportivo
Il 2023 ha portato ulteriori modifiche significative alla riforma. In particolare, il Decreto del 5 ottobre 2022 è entrato in vigore il 17 novembre 2022, con misure relative al rapporto di lavoro che dovevano essere applicate dal 1° gennaio 2023.
Tuttavia, il Decreto Milleproroghe 2023, convertito in legge, ha posticipato l’entrata in vigore della riforma al 1° luglio 2023. Questo ha comportato la sospensione delle novità sul trattamento fiscale dei compensi per gli sportivi dilettanti per l’intero anno 2023, mantenendo la soglia esclusa dalla base imponibile IRPEF a 15.000 euro.
Inoltre, il Decreto PA bis, convertito in legge e pubblicato il 16 agosto 2023, ha apportato ulteriori modifiche, stabilendo che solo le plusvalenze biennali contribuiranno a formare il reddito delle società sportive professionistiche.
Infine, il Decreto Legislativo 29 agosto 2023, n. 120, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 4 settembre 2023 e in vigore dal 5 settembre 2023, ha stabilito regole transitorie per le ASD e le SSD al fine di adeguare i loro statuti alle nuove disposizioni. Questo Decreto correttivo ha anche regolamentato l’acquisizione della personalità giuridica degli enti sportivi.
Nuove Regole per le Attività Sportive Dilettantistiche
La riforma del lavoro sportivo del 2023 ha ampliato notevolmente il campo di interesse del comparto sportivo, includendo nuove categorie di enti. In particolare, la riforma consente finalmente l‘iscrizione al Registro delle attività sportive dilettantistiche per le cooperative e gli Enti iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) che organizzano e gestiscono attività sportive dilettantistiche di interesse generale. Questa apertura a nuove entità è stata stabilita dal Decreto Legislativo del 29 agosto 2023, n. 120.
Inoltre, il testo stabilisce che la mancata conformità dello statuto delle società e delle associazioni sportive dilettantistiche ai criteri previsti renderà inammissibile la richiesta di iscrizione al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche. Per coloro che sono già iscritti, tale non conformità comporterà la cancellazione d’ufficio dal Registro stesso.
La cancellazione è altresì prevista in caso di mancato rispetto, per due esercizi consecutivi, dei criteri relativi ai limiti sull’esercizio di attività secondarie e strumentali diverse da quella principale, ossia l’organizzazione e la gestione di attività sportive dilettantistiche. Inoltre, il Decreto correttivo interviene semplificando gli adempimenti relativi agli organismi sportivi e modifica la procedura di acquisizione della personalità giuridica da parte delle associazioni dilettantistiche.
Destinazione degli Utili del Lavoro Sportivo
La riforma del lavoro sportivo introduce importanti cambiamenti anche nella destinazione degli utili per le società e le associazioni dilettantistiche. Nel testo è prevista la possibilità di suddividere gli utili, fino al 50%, entro il limite massimo dell’interesse dei buoni postali fruttiferi aumentato di 2,5 punti rispetto al capitale effettivamente versato. Per le entità che gestiscono impianti e piscine, tale percentuale può addirittura raggiungere l’80%.
Questa innovazione rappresenta un significativo cambiamento rispetto alla pratica precedente, in cui le associazioni e le società sportive dilettantistiche erano tenute a destinare eventuali utili ed avanzi di gestione esclusivamente all’attività statutaria o all’incremento del proprio patrimonio. Tuttavia, va sottolineato che la suddivisione degli utili è vietata per le realtà dilettantistiche che beneficiano dell’agevolazione fiscale della “de-commercializzazione” dei corrispettivi incassati da soci e tesserati, le quali non possono distribuire utili.
La riforma fiscale e contributiva, quindi, ha introdotto nuove regole per la destinazione degli utili, creando uno spazio maggiore per la gestione finanziaria delle società e delle associazioni sportive dilettantistiche. Tali modifiche contribuiranno a rendere più flessibile la gestione finanziaria di queste entità e a promuovere lo sviluppo del settore sportivo a livello dilettantistico.
Novità per i Lavoratori Sportivi
La riforma del lavoro sportivo del 2023 ha introdotto significative modifiche anche per quanto riguarda gli aspetti legati all’occupazione nel mondo dello sport. Il governo ha ampliato la definizione di “lavoratore sportivo” al fine di includere nuove figure che svolgono mansioni necessarie e strumentali per le attività sportive. Queste nuove figure includono manager, addetti agli arbitri, segretari generali, osservatori, data scientists e collaboratori tesserati che svolgono mansioni essenziali per le attività sportive. Tuttavia, vengono escluse le figure con ruoli meramente amministrativo-gestionali.
Le nuove figure professionali possono essere qualificate come subordinati, autonomi o lavoratori autonomi con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (Co.Co.Co.). Nel contesto dilettantistico, sono stati stabiliti criteri specifici per l’instaurazione di rapporti di lavoro sportivo autonomo nella forma di collaborazione coordinata e continuativa. Inizialmente, il limite di ore settimanali era fissato a 18, ma successivamente è stato aumentato a 24 ore settimanali dal correttivo del Consiglio dei Ministri del 31 maggio 2023, confluito nel Decreto Legislativo del 29 agosto 2023, n. 120. Va notato che questo limite non include il tempo dedicato alle manifestazioni sportive. Inoltre, questi collaboratori sono esclusi dagli obblighi INAIL in quanto già coperti dalla tutela dell’obbligo assicurativo stabilito dalla Legge 289 del 2002.
Infine, il Decreto Legislativo del 29 agosto 2023, n. 120, ha ulteriormente modificato il testo, stabilendo che la specificazione delle attività rientranti nella definizione di lavoro sportivo sarà affidata al Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio, che istituirà un elenco apposito, anziché alle Federazioni. Questo cambiamento mira a evitare trattamenti differenziati tra le diverse discipline sportive. Inoltre, l’atto consente alle ASD, SSD, Federazioni, Discipline Sportive Associate, associazioni benemerite ed Enti di promozione sportiva di utilizzare prestazioni occasionali.
OK all'Apprendistato dai 15 Anni in Su
A partire dal 1° luglio 2023, la nuova normativa consente la stipula di contratti di apprendistato professionalizzante con giovani a partire dall’età di 15 anni e fino ai 23 anni. Le retribuzioni percepite dai giovani apprendisti fino a un importo annuo massimo di 15.000 euro non costituiscono reddito per il percipiente e non contribuiscono al calcolo della base imponibile e delle detrazioni da lavoro dipendente in caso di superamento di tale limite. Questo rappresenta un regime fiscale favorevole per i giovani che intraprendono percorsi di apprendistato nel settore sportivo.
Per il comparto sportivo, queste regole speciali saranno particolarmente rilevanti, consentendo ai giovani di iniziare a lavorare nel mondo dello sport e acquisire esperienza fin dalla giovane età, senza gravare eccessivamente dal punto di vista fiscale. Le modifiche apportate dalla riforma riflettono l’importanza dell’investimento nella formazione e nello sviluppo dei giovani talenti sportivi.
La riforma del lavoro sportivo del 2022 e le successive modifiche introdotte nel 2023 rappresentano un importante cambiamento nel panorama dello sport in Italia. Le nuove normative hanno un impatto significativo su una vasta gamma di aspetti, dall’occupazione nel settore sportivo alle agevolazioni fiscali per le organizzazioni sportive. È fondamentale che atleti, associazioni, società sportive e professionisti del settore comprendano appieno queste modifiche e ne valutino le implicazioni per garantire la conformità legale e massimizzare i benefici.
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